Donna
sabato, 8 marzo 2014
Donna è quel sorriso e la forza che riesce a darti. Il coraggio in uno sguardo, in un cenno di comprensione.
Donna è una madre stanca che all'infinito, stende i panni e raccatta i figli nel vicolo prima che faccia buio.
Donna è il suo ventre, la nostra casa prima. Il nostro rifugio, poi, per tutta la vita. Dove correre a ripararsi. Quando fuori la solitudine si raggela addosso.
Donna è ricostruire, rielaborare, ricominciare. Con la solita pazienza che solo le madri, sanno.
Bernard e Georgette
martedì, 26 novembre 2013
Come due ragazzi. Mano nella mano. Sdraiati uno accanto all’altra. Ad osservare la volta di questa magnifica stanza. Quasi un sorriso, sulle labbra di entrambi. È stata bella. Questa vita. Così lunga. Così unica.
E bello è stato condividere ogni momento degli ultimi sessant’anni. Si vede. Dai volti sereni. Da innamorati della vita. Di quella, l’uno dell’altra. Di averne vissuto abbastanza. E la paura che uno vada via prima dell’altra. Della solitudine. Del non riuscire a sopportarne l’assenza. Il vuoto.
Una madre
sabato, 29 giugno 2013
Potrebbero passare anche cento anni. No. Mi dice. No, quel dolore non lo dimentichi col tempo. E di anni ne sono passati sei, ma sembrano sei giorni, mi dice, solo sei giorni.
Parliamo, seduti al fresco del pergolato, al riparo dal sole, solo per quei pochi minuti, al riparo dagli altri, dal mondo.
La club house da un lato. Dall’altro la siepe. Oltre, il campo da rugby.
Una partita di ragazzi, di figli che giocano. Ne percepiamo le voci. Sì, è così, proprio così, ogni ragazzo è figlio.
Meno male che ancora riesco a piangere, mi dice, i suoi occhi arrossiscono velandosi.
La mia donna
domenica, 27 ottobre 2013
La mia donna, è mia. Mi appartiene. È un organo vitale del mio corpo. E non posso farne a meno. Perché, senza, potrei non sopravvivere. La mia donna, è me stesso. I miei occhi e i miei pensieri. Il mio respiro e i miei palpiti. La mia donna, è dappertutto. In ogni mio gesto. Nelle frasi e nei discorsi. In qualsiasi cosa, io pensi. In qualunque parola, io scriva. È lei, che determina la mia vita. Che scandisce il ritmo delle mie giornate. E rende luminosa anche la giornata più buia.
E la palla rimbalza. Strana.
sabato, 13 aprile 2013
Era soprattutto grande amico di mio cognato. Si conoscevano da un pezzo. Così come capita a tanti, si erano conosciuti sul campo. A rincorrere ragazzini. A metterli in fila. Per gli esercizi di allenamento, prima. Per la pasta al sugo, dopo. Ad insegnare le regole, del gioco, prima, della vita, anche.